“ Chi ha fatto questo e’ un malvagio”

 “Poteva uccidere mio figlio”. Parla il proprietario del cane avvelenato al parco

“Quel boccone avrebbe potuto uccidere mio figlio di due anni. Aveva giocato con la palla e il cane nel parco fino a poco prima. Ed e’ stato lì che Ringo ha ingoiato l’esca”. Martin Ringstrom e’ lo straniero che sabato pomeriggio ha visto morire sotto i suoi occhi il cane di razza jack russell, grandissimo amico del figlioletto. “Siamo distrutti: Ringo era con noi da otto anni. Abbiamo perso una parte della nostra famiglia”, ci scrive Ringstrom, che nella vita e’ il pivot dell’ Aget Imola Basket e a Faenza abita a due passi dal parco in cui qualche irresponsabile aveva sparso esche avvelenate. Come tante altre volte, il cestista aveva portato moglie e figlio nell’area verde, approfittando della bella giornata di sole. Dopo aver passato un po’ di tempo sul prato, la famiglia si e’ diretta verso il centro e in corso Mazzini il cane ha cominciato a sentirsi male. Un veterinario che si trovava a passare di lì ha cercato di salvarlo, ma non c’e’ stato nulla da fare nonostante il Valium.

Le dosi di veleno erano infatti troppo elevate in rapporto alla taglia dell’animale. Scrive Martin Ringstrom: “Eravamo andati al parco, era una bella giornata di sole, per giocare con la palla. Con noi c’era Ringo, che e’ poi morto un’ora dopo aver mangiato il boccone. E’ stata una morte crudele e molto dolorosa, in piu’ mio figlio ha perso il suo migliore amico, quasi un fratello maggiore. Eravamo stati in quel parco tante volte, ma ora ho paura per il mio piccolo e di portarlo in uno qualunque dei parchi di Faenza. Chi ha fatto questo e’ malvagio”.

Intanto, ieri la Municipale ha consegnato al servizio veterinario dell’ Ausl uno dei bocconi avvelenati prelevati nel parco Stacchini-Bertozzi. Spetterà alle strutture dell’Ausl accertare la natura e la composizione del veleno usato per rendere le esche micidiali se ingoiate da cani (ma e’ evidente che rischiano anche gli esseri umani, se ingeriscono qualcosa del genere). Il boccone recuperato nel parco era costituito da carne macinata avvolta in carta bianca; con ogni probabilita’ , la sostanza utilizzata per avvelenare la carne era un composto a base di organo-clorurati, ossia pesticidi normalmente utilizzati in agricoltura, ma diluiti, per uccidere afidi e insetti nocivi.

Sempre ieri, la Polizia Municipale ha affidato al servizio giardini del Comune l’incarico di avviare la bonifica dell’area, ai margini del centro storico ma molto frequentato dai faentini anche non proprietari di cani.

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Da Il Resto del Carlino - cronaca di Faenza - del 08/02/2011



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